Noi tutti siamo immersi in quella che potremmo definire l’alimentazione moderna. Negli ultimi 200 anni, e con un’accelerazione ancor più verticale negli ultimi decenni, l’industria conserviera ed alimentare ha fatto passi da gigante, grazie al progresso della scienza chimica e biologica, rivoluzionarie invenzioni e scoperte di menti straordinarie.
Ma mentre siamo bene informati di quali furono scienziati e inventori di telefoni, aerei, computer e grandi regole fisiche, lo siamo meno rispetto ad avvenimenti che hanno segnato in modo molto più reale e concreto la nostra qualità di vita quotidiana.
Troviamo del tutto normale andare al supermercato e avere a disposizione di tutto sugli scaffali, anche prodotti che fino a qualche decennio fa non sarebbe stato possibile conservare per più di un giorno, ma oggi godiamo di questa disponibilità e varietà grazie a tanti piccoli progressi che si sono succeduti in centinaia di anni.
Dopo tutto questo cammino l’attuale scommessa dell’industria alimentare è nel miglioramento della sicurezza, nell’innalzamento della qualità, nell’abbattimento degli sprechi, nell’impegno in un’economia sempre più sostenibile e circolare.
Tutto questo avrà luogo sicuramente attraverso un impegno concreto, la prosecuzione di studi, miglioramento di tecniche, colpi di genio e perché no, come è sempre stato, anche eventi casuali e non previsti, capaci di cambiare il corso degli avvenimenti.
Ci sono storie appassionanti da raccontare e far conoscere nel mondo industriale, esattamente come tengo a far conoscere le tante piccole realtà artigianali del food italiano. Non è un paradosso, sono semplicemente due realtà coesistenti in cui siamo immersi, che plasmano il mondo reale e la qualità della nostra vita in modo diverso, delle quali è bene essere istruiti per apprezzare tutto ciò di cui fortunatamente disponiamo ed evitare di ritenerlo semplicemente scontato.
Nasce quindi “Alimentare Watson!”, il format che ha il coraggio di parlare degli aspetti positivi di qualcosa che molti con troppa superficialità disprezzano, ma di cui poi nella quotidianità godono dei benefici: la produzione industriale e conserviera del cibo.
Eccomi quindi pronto a vestire i panni di Cheflock Holmes per andare alla scoperta e mettere sotto la lente di ingrandimento gli anni che hanno segnato una svolta nell’ambito dell’evoluzione dell’industria conserviera e alimentare, alla ricerca di invenzioni, argomenti, sostanze, che sono stati chiave nell’accelerazione del nostro benessere relativamente alla disponibilità diffusa del cibo.
Sono sicuro che seguendo questi articoli ti appassionerai, scoprirai cose inaspettate e vorrai saperne sempre di più. Se desideri potrai pormi delle domande che ti incuriosiranno e la risposta qui la troverai sempre, perché…
…è Alimentare Watson!